Di chi stiamo parlando? Del Serval, animale schivo e diffidente…
Detto anche gattopardo africano, questo felino vive in Africa e lo si può trovare dal sud del Sahara fino al Sudafrica nelle aree con una fitta copertura, evita invece le foreste e le zone aride. Predilige le zone ricoperte da erba alta, soprattutto in prossimità delle zone umide vicino agli specchi d’acqua. In Tanzania lo si può trovare anche sul monte Kilimanjaro, dove si spinge fino ad un’altitudine di 3.800 m. A differenza del leone o di altri animali, il serval è presente solo in Africa, mentre è completamente assente in altri continenti.
E’ un felino di medie dimensioni, benché il più alto dei piccoli felini. Può raggiungere un peso massimo pari a 18 kg per una lunghezza del corpo compresa tra 67 e 100 cm. Una particolarità del serval sono le sue grandi orecchie, grazie alle quali può sentire un roditore a km di distanza. Esse sono in grado di ruotare fino a 180 gradi indipendentemente l’una dall’ altra. Gli occhi sono di colore verde o marrone.
E’ notoriamente un animale molto schivo e diffidente, ma durante un safari potete scommetterci, la prima cosa che vedrete spuntare dall’erba saranno le sue orecchie. Il suo manto è tendenzialmente giallo o beige, ricoperto da macchie e strisce nere. Rari sono i casi di Serval con il manto completamente nero, ma proprio mentre vi scrivo è stata documentata la nascita di due cuccioli neri nel Serengeti National Park.
Abile cacciatore
Anche il serval, come tutti i felini, sopravvive cacciando. E’ un provetto cacciatore e basa le sue tecniche predatorie su un udito da supereroe. Animale solitario, è attivo sia di giorno che di notte e le sue prede preferite sono i roditori, i piccoli uccelli, le rane e gli insetti. Si stima che un esemplare di serval riesca a cacciare quasi 4.000 roditori in un anno. Una volta localizzata la sua preda, le si avvicina molto lentamente per poi piombarle addosso con un balzo da brevissima distanza. Di rado si spinge a cacciare prede più grandi, come i cuccioli di impala, mentre rientrano nella sua dieta anche alcuni uccelli, catturati con precisione chirurgica proprio nell’istante in cui si levano in volo. Come i nostri piccoli e amati gatti domestici, il serval è sempre vigile e curioso verso tutto ciò che lo circonda. E’ molto simile al ghepardo e anche la sua velocità è ragguardevole. Nonostante le sue dimensioni ridotte, può raggiungere i 60 km/h. Un’altra sua caratteristica proverbiale è la capacità di arrampicarsi sugli alberi e mantenere un efficiente equilibrio. Nonostante ciò, però, è raro che il serval si riposi sui rami di un albero, predilige piuttosto vagare per terra e percorrere strade battute e passaggi creati dal via vai delle jeep nell’immensa e sterminata savana del Serengeti, oppure aggirarsi fra i giganteschi baobab del Tarangire, il primordiale cratere di Ngorongoro o ancora per gli sperduti circuiti dei parchi meridionali.
In alcuni stati dell’Africa, ahimè, è permessa la caccia a questo grazioso felino, ma per fortuna in Tanzania ciò è assolutamente vietato.
Riproduzione
L’accoppiamento avviene in periodi differenti e di solito ha luogo due volte l’anno. La femmina, dopo una gestazione di circa tre mesi, è in grado di partorire da uno a quattro cuccioli. I cuccioli iniziano a cacciare le prime prede a sei mesi e lasciano la madre dopo un anno, diventando in tal modo completamente autonomi. Proprio durante l’accoppiamento i serval possono essere avvistati in gruppi. Ogni notte, in questo periodo, essi danno luogo a un concerto di miagolii molto simile a quello dei gatti domestici. Sebbene tali richiami amorosi siano utili ad attirare pretendenti, possono divenire un’arma a doppio taglio in quanto attirano altri predatori notturni in agguato nelle fredde notti della savana.
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